Sotto una pioggia battente la squadra composta da Sabine Hauswirth, Simona Aebersold e Julia Jakob è riuscita a conquistare la quarta medaglia rossocrociata nella staffetta femminile ai mondiali di corsa d’orientamento in Norvegia.
Prima trattista è stata Sabine Hauswirth che ha cambiato a causa di una piccola insicurezza in seconda posizione con già 44’’ di ritardo rispetto alla svedese Lina Strand. In seguito, è partita Simona Aebersold all’inseguimento di Tove Alexandersson: la 21enne si è però nei primissimi punti fatta recuperare dalla russa Riabkina, ma dopo il punto spettacolo all’arena non solo è riuscita a recuperare e distaccare la russa, ma ha persino raggiunto la Alexandersson, riuscendo a dare il cambio alla terza ed ultima trattista con 6 secondi di vantaggio. Più indietro la Riabkina, che ha cambiato con addirittura 1’25’’ di ritardo dalle due squadre migliori, inseguita a pochi secondi da Norvegia e Repubblica Ceca.
La rossocrociata Julia Jakob e la svedese Karolin Ohlsson si sono contese la leadership per tutta la gara, ma alla fine sullo sprint finale ad avere la meglio è stata la svedese, che ha portato il titolo mondiale in Svezia dopo diversi anni. Le rossocrociate hanno quindi concluso in seconda posizione, distaccate di appena 4 secondi, regalando così la quarta medaglia iridiata alla Svizzera. “Ho cercato per tutta la gara di staccare la Ohlsson, ma non ci sono riuscita. Alla fine, anche se non siamo riuscite a difendere il titolo mondiale, io e le altre ragazze siamo molto contente del risultato ottenuto” ha commentato una comunque raggiante Julia Jakob all’arrivo. Terzo posto invece per la squadra russa, che grazie ad una buona prestazione di Natalia Gemperle, sono riuscite ad imporsi di pochi secondi sulle padrone di casa norvegesi.

Ancora niente medaglia per gli uomini
Nella staffetta maschile i rossocrociati Florian Howald, Martin e Daniel Hubmann non sono invece riusciti a difendere l’argento conquistato in Lettonia lo scorso anno, terminando in un amaro sesto posto.
Florian Howald, primo trattista, ha commesso due errori al terzo e al decimo punto, che gli hanno fatto perdere il contatto con il gruppo di testa, capitanato da Finlandia, Norvegia e una sorprendete Australia. Howald ha infatti cambiato a Martin Hubmann, che sostituiva un infortunato Matthias Kyburz, con ben 1’35’’ di ritardo, in quattordicesima posizione. Nella seconda tratta il fortissimo padrone di casa Olav Lundanes e il finlandese Elias Kuukka sono riusciti a distanziare il gruppo di circa 10 nazioni che stava in testa alla gara, con Lundanes che ha concluso la tratta con 33’’ di vantaggio su Kuukka e ben 1’22’’ sullo svedese Svenks. Martin Hubmann, nonostante un buon recupero di posizioni, ha aumentato lo svantaggio nei confronti dei primi corridori, terminando la sua prova in quinta posizione, ma con ormai 3’05’’ di ritardo. Nella terza tratta è invece stato lo svedese Gustav Bergman a recuperare e distaccare di oltre un minuto Finlandia e Norvegia. Grazie ad un errore del finlandese Kirmula Hubmann e il ceco Vojtech Kral hanno potuto avvicinarsi ulteriormente al podio, ma ad approfittarne è stato soprattutto il francese Lucas Basset, che si è trovato così in terza posizione virtuale. Alla fine, si è imposta la Svezia di Gustav Bergman, che ha distaccato di 1’34 la Finlandia di Kirmula e di 1’43’’ la Francia di Basset. Hubmann, in calo sul finale, ha concluso in sesta posizione dietro Repubblica Ceca e Norvegia, con 2’43’’ di ritardo.
Nel medagliere mondiale la Svizzera, pur non conquistando ori, ha concluso al terzo posto, dietro Svezia e Norvegia.